Il radon è un gas radioattivo naturale che viene esalato dal sottosuolo, che può trovarsi in molti locali sia lavorativi che abitativi, sia nei piani interrati che in quelli a livello strada. Quando si riscontri una concentrazione superiore a 500 Bq/m3 e vi siano persone esposte a più di 3 mSv/anno, si deve procedere a eseguire delle bonifiche dei locali. Queste sono delle modifiche anche strutturali dei locali contaminati che richiedono una notevole competenza sia di radioprotezione dal radon che architettonica. Infatti alcuni dei rimedi più frequentemente applicati consistono nel ventilare il vespaio che si trova sotto i locali e, se il vespaio manca, di costruirlo; in alternativa si possono sigillare i piani interrati rispetto a quelli sopra, oppure stabilire una ventilazione forzata ad orario, in grado di espellere all’esterno il radon nelle ore in cui viene esalato. Questo metodo, efficace ed economico, richiede le conoscenze congiunte delle due professioni: fisico ed ingegnere. Infatti il nuovo progetto di legge prevede che le bonifiche siano condotte in collaborazione da queste due figure professionali.
La nuova legge abbasserà il limite di concentrazione di radon a 300 Bq/m3, aumentando il numero di locali da bonificare.